Nel cuore del quartiere Ciambra, all’interno della Diocesi di Monreale, grazie alla sensibilità del suo Vescovo, pulsa l’attività del Dipartimento per l’Autismo e patologie correlate, diretto dal Prof. Giuseppe Rotolo.
Era il 2018 quando, nelle sue meravigliose sale, è nata l’idea di organizzare un viaggio con destinazione New York con passeggeri d’eccezione: Monsignor Michele Pennisi, Vescovo di Monreale, Il Dottore Rotolo con alcuni operatori e la piccola Beatrice, accompagnata dalla sua famiglia.
Insieme abbiamo tentato di costruire un ponte tra la Sicilia e gli Stati Uniti, per dare una nuova speranza alle persone speciali e alle loro famiglie che si è concretizzata con un’affiliazione instaurata proprio nel 2018 tra le Diocesi di Monreale e di New York.
I firmatari di questo importante documento sono stati: il Cardinale Timothy Dolan, Arcivescovo di New York, il Mons. Michele Pennisi, Arcivescovo di Monreale, Bill Evans, il responsabile del centro americano di eccellenza per l’autismo “The Centre for Discovery”, con la finalità di aiutare le persone con disabilità a recuperare una vita normale.
Inoltre, Mons. Michele Pennisi, è volato negli Stati Uniti d’America anche per rinsaldare i rapporti con l’Associazione americana “Parent to Parent” che ha accolto l’idea di avviare una forma di collaborazione con l’Italia consolidatasi, negli ultimi anni, con la nascita di “Parent to Parent Italia”.
L’obiettivo dell’Associazione, presieduta per volontà del Vescovo Pennisi da Maria Rita Sclafani, è informare, educare, ispirare e sostenere le famiglie che affrontano la vita facendo esperienza della disabilità portando avanti la missione di costruire una rete di famiglie per ridurre l’isolamento, responsabilizzare, aumentare la consapevolezza di chi si prende cura di bambini affetti da Autismo e/o patologie ad esso correlate.
L’intento di Parent to Parent è quello di fornire inoltre un supporto emotivo; fornire una serie di informazioni destinate alle famiglie speciali per creare un ambiente di ascolto sicuro che può rappresentare una vera e propria ricchezza.
La connessione empatica tra i genitori, grazie al sostegno del Dipartimento per l’Autismo della Arcidiocesi di Monreale, diretto dal Prof. Giuseppe Rotolo, in questi ha promosso il proseguimento dei sogni di molte famiglie speciali che risiedono del territorio monrealese talmente vasto da essere suddiviso nelle zone: montana, collinare e marina.
Nuova linfa è arrivata dal partenariato con l’associazione Mete Onlus presieduta da Giorgia Butera, impegnata nel progetto “Mideap” e sostenitrice de “Il Mondo di Bea”, un programma ricco di proposte.
A supervisionare il planning di attività proposte sempre in chiave inclusiva ai bambini e ai ragazzi affetti da Autismo, è il professore Rotolo che, insieme alla sua équipe formata da psicoterapeuti, psicologi educatori, professionali, tecnici della riabilitazione, logopedisti, si ispira alla Gestalt Disability Therapy nata dall’incontro tra la cultura ed esperienza americana italiana.
Una sinergia rinsaldata poi nel 2019 a seguito del Convegno Internazionale sull’Autismo, un’occasione per mettere a confronto i vari approcci all’Autismo (cognitivo-comportamentale/ gestaltico- relazionale). A condurre il seminario sono stati gli esperti del The Center for Discovery di New York, l’equipe del Dipartimento per l’Autismo dell’Arcidiocesi di Monreale, il dirigente dell’Associazione di genitori Parent to Parent dello stato di New York ed una delle voci più autorevoli in America della Gestalt, Susan Gregory.
Un confronto, fra New York e Monreale, che ha visto inoltre la fattiva partecipazione di chi in Sicilia si occupa professionalmente di Autismo e formazione specialistica: la dottoressa Giovanna Gambino (Garante Disabilità Regione Sicilia); il professore Antonio Bellingreri (Presidente Corsi Studi Scienze Educazione dell’Università di Palermo); la professoressa Chiara Di Prima (dirigente scolastica e presidente Uciim Sicilia); il professore Benedetto Lo Piccolo (dirigente scolastico e direttore del Centro Studi Pedagogici e Didattici).
Il titolo del convegno è stato scelto con cura “Senti chi parla!” in quanto intendeva puntare l’accento sull’aspetto sensoriale dell’approccio terapeutico in quella che è sembrata essere una rivoluzione copernicana in tal senso: non si tratta di insegnare alla persona con Autismo a “sentire” il resto del mondo come lo sentiamo noi, ma di insegnare al mondo a “sentire” con la modalità con cui “sente” e dunque conosce la persona con autismo.
Con l’aiuto degli “amici americani” sono state supervisionate due bambine della nostra Arcidiocesi che hanno ricevuto preziosi consigli su come orientare le loro terapie ed inoltre sono stati presi accordi per la realizzazione del primo Master internazionale per il trattamento dell’Autismo con particolare attenzione ai trattamenti moderni che è stato organizzato dalla prestigiosa Università Lumsa che ha puntato ad affinare il metodo per il trattamento dello spettro autistico.
Il master ha proposto la correlazione della Psicoterapia della Gestalt con il modello del The Center for Discovery of New York che propone un approccio integrale, relazionale ed empatico all’interno delle pratiche terapeutiche ed educative e rappresenta lo sfondo ideale nel quale sviluppare il trattamento integrato dello spettro autistico.
Fulcro è stata la “lectio magistralis” tenuta dalla dott.ssa Theresa Hamlin, Direttrice del “the center for Discovery”, che attraverso una metodologia transdisciplinare, partendo dai risultati delle più recenti ricerche biologiche, dalle conoscenze delle mutazioni genetiche, dei dati provenienti dalle neuroscienze e da una ermeneutica fenomenologica della Persona con autismo, unita all’analisi comportamentale, ha dimostrato la validità scientifica di praticare un approccio globale e integrato al trattamento dello spettro autistico.
Inoltre, il Dipartimento per l’autismo della Arcidiocesi di Monreale, attraverso le parrocchie, offre un servizio di accoglienza alle famiglie con bisogni speciali; attualmente è presente un corso online gratuito incentrato sul Catechismo ed attraverso di esso, si mette in pratica l’invito del Papa affinché la Chiesa diventi luogo in cui si accolgono famiglie che sono chiamate ad affrontare grandi prove: le famiglie con bambini con bisogni educativi speciali così come è stato ribadito, al primo ed al secondo convegno sulla disabilità dal titolo “Noi non loro”, promosso dal Servizio per la pastorale delle persone con disabilità della Cei: è stato un onore accogliere l’invito a partecipare da parte di Suor Veronica.
Il corso mira a formare figure che nella pastorale catechistica e giovanile sappiano promuovere e sostenere l’inclusione di persone con particolari disabilità e che possano aiutare il gruppo di bambini/ragazzi e la comunità intera in questo processo.
Esso rappresenterà l’occasione per riversare gli apprendimenti del progetto interdiocesano sull’accessibilità cognitiva dei luoghi sacri che vede al lavoro una decina di diocesi italiane, fra cui la nostra, in spirito di servizio e in un autentico clima sinodale guidati dalla Professoressa Maria Grazia Fiore, esperta in Comunicazione Aumentativa Alternativa.
Inoltre, alcuni dei bambini e ragazzi dell’Arcidiocesi monrealese, grazie alla sinergia dei Dott. Rotolo e Rivas applicano i principi della medicina funzionale secondo il modello “NUTEREL.COM”, ideato proprio dal dott. David Rivas che presta il suo servizio in Florida, ad Orlando.
Rivas, genitore di un bambino autistico grave, professionista e cristiano impegnato, ha dedicato la propria vita a diffondere i trattamenti integrati e di medicina funzionale sintetizzati nel suo ultimo libro, “RESILIENT BRAIN” (disponibile in italiano), rivolto a genitori e professionisti dove descrive i trattamenti innovativi di medicina funzionale che ha applicato nel trattamento del figlio, traendo benefici.
In conclusione, abbiamo un Sogno da condividere con Sua Eccellenza Monsignor Gualtiero Isacchi: continuare il nostro progetto in cui riversare tutta questa ricchezza, incentrato sulla fase di transizione dei bambini con Autismo verso l’età adolescenziale affinché l’ansia di “quel dopo di noi” venga ridimensionata attraverso un percorso di accompagnamento e guida dei genitori non solo per scoprire gli interessi e le capacità uniche dei loro ragazzi ma anche per insegnare ai propri figli le competenze per la vita perché consentitemi questa licenza: “ci sono famiglie che lo sono più di altre…” che vivono la vita fra paure e desideri; fra dignità e diversità ma con fierezza: fieri nelle ambizioni, nei pensieri, nelle azioni, nelle parole ma soprattutto nel sostenere le inclinazioni ed i talenti dei loro figli speciali!