Da medico, che ha lavorato per anni in un servizio dedicato al contrasto dei disturbi da dipendenza, contesto la vetrinizzazione delle vittime.
Le vittime non possono essere utilizzate, né tantomeno le loro famiglie.
Su di questi, e su questa tematica socio-sanitaria è bene che si inizi a fare meno spettacolo, e più azioni concrete di prevenzione, diagnosi e cura.
Perché non rispettare il dolore delle famiglie ed il decoro delle vittime. Da un mio punto di vista medico scientifico e umano è intollerabile.
Certamente, quando si mettono in campo campagne mediatiche rispettose a tutela di chi versa in uno stato di fragilità e nel rispetto del dolore dei propri cari, niente da eccepire.
Ultimamente (purtroppo) molte sono state le campagne mediatiche volte spesso al clamore e alla mercificazione dei soggetti ultimi destinatari degli interventi.
Molte, sono state le volte, in cui ho accompagnato con decoro e silenzio miei pazienti che volgevano all exitus.
La vittima e il contesto familiare vanno, secondo il mio punto di vista, tutelato, protetto e mai esposto.