In questi ultimi anni notiamo una sorta di trasformazione all’interno della società italiana dove compare un continuo mutamento diacronico identitario dal punto di vista delle nuove generazioni di origine non italiana e di fede musulmana. L’Italia, nazione di migranti e di immigrati, ha visto aumentare sempre più le nuove figure di giovani ragazzi figli di immigrati e di fede musulmana, quali sentono di rappresentare a pieno la loro cittadinanza ma che devono costantemente fare i conti con l’ignoranza e i pregiudizi politici e culturali degli stessi connazionali. In più, con l’affermazione dei giovani musulmani e l’aumento degli italiani convertiti, si avverti una nuova costruzione identitaria formata da un sostrato tradizionale e culturale di importazione. L’attivismo delle giovani donne musulmane porta loro ad una nuova forma di empowerment. La tesina vuole chiarire alcune trasformazioni che la società italiana sta riscontrando, analizzando i vari attivismi di alcune figure di giovani italiane e musulmane.
Il primo capitolo si concentra sull’Islam europeo osservando attentamente binomio religione- cultura. Nel secondo capitolo viene trattato il tema delle donne musulmane e italiane, le quali hanno contribuito alla creazione di una nuova forma di femminismo nazionale. Sono state intervistate tre giovani donne in particolare: la nuova leader donna dell’associazione GMI (Giovani musulman d’Italia) Nadia Bouzekri, la giovane attivista e blogger Sara Benedetti, la quale lotta per i diritti di libertà e di islamofobia attraverso il suo blog “PENNALIBERA” e la scrittrice e blogger di “VERDEJENNAH” Cinzia Aicha Rodolfi, che propone un modello di donna musulmana e italiana con uno stile semplice e diretto.
Infine, nel terzo capitolo ci si concentrata sull’analisi di un report girato per la prova intercorso di Gender politics in contesto islamico, con il titolo Gli stereotipi sull’Islam: Napoli e il mondo a confronto.
Questi molteplici fardelli che la nuova generazione tiene sulle spalle, non hanno scoraggiato il sentimento e la voglia di cercare interazione con il resto dell’Italia, che trova tutt’ora giustificazioni banali alla rinuncia di una ricchezza inestimabile: il multiculturalismo.
Inoltre la tesina vuole dare una testimonianza di questo passaggio verso un nuovo modello socioculturale italiano, che troviamo già strutturato in molti paesi europei come la Germania, la Francia, la Gran Bretagna, il Belgio, l’Olanda.
L’Italia è una nazione con molte problematiche interne, dove il muro immaginario che separava il Nord dal Sud ha creato delle diffidenze nell’accettare le diversità di importazione. Questo pregiudizio storico e di educazione ha rallentato, o per meglio dire, bloccato le politiche di cittadinanza. Quest’ultimo elemento incrementa ancora di più i disagi ed è una delle cause principali della crisi identitaria che molti ragazzi di seconda generazione non riescono a liberarsene. La cittadinanza non è l’unico elemento che scaturisce la crisi di identità. L’associazione del GMI mira a garantire l’elemento fondamentale dei giovani che fa da collante tra le due culture di provenienza, ovvero l’Islam. La fede islamica non conosce confini territoriali, anzi si adatta perfettamente al
contesto culturale e di provenienza di ogni singolo credente. Essa risulta essere la risposta migliore alle problematiche di convivenza con se stessi con l’intera comunità musulmana e non.