Sono profondamente convinta che ognuno nella vita faccia ciò che gli pare e che la libertà sessuale, soprattutto delle donne, sia un tema per il quale continuare a battersi ogni giorno, in ogni istante. Il sesso, la riscoperta del nostro corpo, il piacere sono tematiche che, per fortuna di tutti, oggi si stanno sdoganando soprattutto grazie a delle ragazze in gamba che sui social ogni giorno raccontano intelligentemente le loro esperienze. Penso a Momoka Banana, a Silvia Buratto, alle ragazze di Vagina Academy. Credo che le “nuove generazioni” siano molto più aperte e libere, e quindi anche informate, di quanto lo fossimo noi alla loro età.
Però, c’è un però, sdoganare finalmente argomenti taboo con leggerezza e serenità non dovrebbe confondersi con la promozione della mercificazione del proprio corpo che vedo ormai frequentemente sui principali canali di informazione. Infatti, sempre ricordando il principio per cui ognuno nella vita fa ciò che gli pare, trovo profondamente fuorviante leggere su quotidiani nazionali o sentire in programmi TV ” MODELLA DI ONLYFANS”. No. Mi dispiace. Non è il termine corretto e onestamente non saprei neanche dirvi quale sia il termine corretto da usare. Non sono una giornalista. Non è il mio lavoro e non dovrei pensarci io. Ma fare pensare alle ragazzine che vendere le immagini del proprio corpo a dei rattusi online facendo tanti soldi e pochi sacrifici significhi fare le modelle credo sia profondamente sbagliato. Io non ho nulla contro le ragazze di onlyfan eh, cioè figuriamoci. Ma non si può pensare di normalizzare la mercificazione del proprio corpo così, come se fosse una cosa da niente. È una scelta che ognuno dovrebbe fare nella più grande consapevolezza del tema, altrimenti poi si fanno i guai, quelli che manco 10 anni di terapia riescono a farti superare.
Un po’ di buon senso non farebbe male .