Lo dice la parola stessa. Guerra deriva dal termine germanico werra, cioè mischia furibonda, dove le parti si affrontano in un corpo a corpo rozzo, sconnesso, disorganico. «Werra» è, dunque, sinonimo di caos. Non sorprende che nelle epoche di elevata instabilità geopolitica, le guerre si moltiplichino.
Il “Conflict data program” della prestigiosa Università svedese di Uppsala ne ha censito 169 nel 2020, l’ultimo anno per cui i dati sono disponibili, per un totale di oltre 81.447 vittime.
Ogni anno, Armed Conflict Location & Event Data Project (ACLED) identifica 10 conflitti o situazioni di crisi in tutto il mondo che potrebbero peggiorare o evolvere nei prossimi mesi. Si tratta di Etiopia, Yemen, Sael, Nigeria, Afghanistan, Libano, Sudan, Haiti, Colombia, Myanmar. Questi 10 casi non sono solo punti caldi, ma rappresentano aree dove si sono verificati importanti cambiamenti nelle dinamiche del conflitto.
Al 21 marzo 2022 se ne contano 59.
Di seguito una lista più dettagliata dei conflitti che – seppur con tregue provvisorie e momenti di pace – continuano ad infiammare tantissime regioni del pianeta.
- Guerra in Ucraina (Donbass dal 2022; Crimea dal 2014)
- Crisi in Yemen (dal 2011)
- Guerra civile in Somalia (dal 1991)
- Scontri etnici in Sudan (dal 2011 )
- Guerra del Darfur (dal 2003 )
- Conflitto dell’Ituri; Congo (dal 1999)
- Narco-guerra in Colombia (dal 1964); dal 2021 vi sono anche scontri e atti di guerriglia al confine con il Venezuela
- Guerra nel Mali (dal 2012)
- Guerra del Kashmir tra India e Pakistan (al 1947)
- Guerre separatiste in India (dal 1954)
- Guerra civile nella Repubblica Centro Africana (2012)
- Guerra jihadista di Cabo Delgado; Mozambico (dal 2017)
- Guerra curdo-tura (dal 1984)
- Ribellione comunista nelle Filippine (dal 1964)
- Conflitto Israele-Palestina (dal 1948)
- Crisi in Camerun (dal 2017)
- Crisi libica (dal 2011)