Sofia Abad (Sociolinguista): ‘Il Potere sta nell’Utilizzo delle Parole’

Credo che noi stiamo vivendo una crisi umanitaria devastante sotto tutti i punti di vista e non ce ne stiamo rendendo conto. Siamo oramai risucchiati da questo enorme vortice che ci spinge violentemente negli abissi. Molti credono sia una catastrofe naturale e se ne fanno una ragione, poiché a loro fa comodo vivere passivamente.

Qualcuno invece, riesce ad uscirne fuori e ottiene il privilegio di guardare la realtà dalla riva.
Quando lo fa, rimane attonito e inizia a preoccuparsi per il futuro.
I pochi coraggiosi, vogliono salvarsi e agiscono senza timore a costo di perdere la vita.
Sono tante le domande che mi pongo.

La prima serie è: come ci siamo arrivati a questo disastroso scenario? Com’è possibile che ci
siamo fatti raggirare da ideali definiti «innovazione tecnologica» per poi vedere le nostre libertà
essere oggetto di strumentalizzazione?

Com’è che la propaganda ha preso il sopravvento ed ha iniziato a farci il lavaggio del cervello?
Il grande fratello che ci osserva costantemente limita le diffusioni di idee e concetti, censura la
libertà di stampa stravolgendo la narrazione e usando un linguaggio distorto dove la guerra
diventa pace, la libertà é schiavitù e l’ignoranza é la forza?

Stiamo storditamente partecipando alla scrittura di una nuova storia dove tutti gli elementi si
ribaltano e la semantica acquisisce potere inverso.

La mia vera domanda é cosa ne sarà esattamente dell’umanità?

Ho cercato di darmi una risposta. Sarò anche quel pesce fuori dall’acqua, che osserva il mondo
da un’ottica diversa, controvento e contro le correnti convinta che tutto parta dal linguaggio.
Il potere sta nell’utilizzo delle parole, facendoti credere possibile l’impossibile, normalizzando
idee e concetti tramite l’uso inverso e irreale delle terminologie, così la narrazione manipolata
prende vita. Tu inizi a crederci seriamente, perché con la mente assorbente che ti ritrovi é facile
cadere nella trappola.

Ci sono già troppi disastri e violenze in giro cosa vuoi che sia un’informazione sbagliata?
Ed è proprio questo il punto. Le parole sono pallottole che trafiggono il cervello umano, si incastrano lì dentro e non c’è verso di estrarle senza restare illesi.

Cerchiamo soluzioni altrove e ci sfasciamo la testa nel trovarne di migliori quando, invece,
basterebbe partire dalla base, fare più attenzione a quello che ci viene detto e a quello che, di
conseguenza, diciamo.

Io voglio che anche tu inizi ad osservare l’esterno da questa prospettiva e una volta fatto, passare
ad un’imminente azione concreta, al fine di divulgare, raccontare realtà e abbattere il soft power
centralizzato.

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